LA PIETRA FILOSOFALE
Il concetto di "pietra filosofale" ha, probabilmente, avuto inizio dalle teorie dell'alchimista musulmano Geber, il quale, analizzando le quattro forze della natura, ossia Fuoco, Terra, Aria, e Acqua, le tradusse nei termini delle loro quattro qualità di base: caldo, secco, umido, freddo. Egli teorizzò, inoltre, che i metalli fossero una combinazione di questi quattro principi, due interiori e due esteriori. La ricerca della pietra filosofale raggiunse il suo apice durante il Rinascimento: si tramanda che un tale John Dee operò un fenomeno di trasmutazione di metallo in oro alla corte dell'imperatore Rodolfo II. Le sue ricerche costituirono una fonte d'ispirazione per il romanzo "L'angelo alla finestra d'occidente" di Gustav Meyrink. Le descrizioni della mitica pietra sono molte e diverse; taluni le attribuivano un color rosso scuro, altri un color simile a quello dei papaveri o del rubino, altri ancora un giallo brillante. L'alchimista Khalid, invece, diceva che la pietra riunifica in sè tutti i colori: bianco, rosso, giallo, blu cielo, e verde. La ragione di tante descrizioni differenti sta nel fatto che la trasmutazione è un processo personale, e, pertanto, ogni alchimista ne ha un'opinione diversa.
Spesso la pietra viene associata ad argento vivo od a zolfo, ma, come diceva Jung, non si hanno i mezzi necessari per spiegarla:
"Non si è mai capito cosa intendessero i filosofi antichi per pietra filosofale. Non si può rispondere a questa domanda prima di aver capito che gli alchimisti ponevano la loro attenzione su qualcosa di inconscio. Solo la psicologia dell’inconscio può spiegare il segreto. La teoria dell’inconscio ci insegna che fino a quando questa proiezione è diretta su quel qualcosa, rimarrà inaccessibile. Quindi il lavoro degli antichi alchimisti rivela molto poco del segreto dell’alchimia."
Ecco cosa ne pensava, invece, il filosofo Michael Maier:
"Quasi tutti coloro che hanno sentito parlare della pietra filosofale e del suo potere, chiedono dove si possa trovare. Il filosofo dà sempre una duplice risposta. Prima dice che Adamo ha preso la pietra filosofale dal Paradiso e che è ora presente dentro di te, dentro di me e dentro tutti, e che gli uccelli di terre lontane la hanno portata con loro. Poi il filosofo risponde che si può trovare nella terra, nelle montagne, nell’aria e nel fiume. Allora in che modo bisogna cercare? Per me, in entrambi i modi, ma ogni modo ha il suo modo."
La leggenda della pietra filosofale ha raggiunto anche il famoso Graal. Per alcuni, infatti, il calice non sarebbe altro che una pietra portatrice di saggezza e purezza.
